venerdì 12 ottobre 2012

TRASPARENZA

Continuano a moltiplicarsi le leggi sulla trasparenza nella gestione della pubblica amministrazione ma, chissà come mai, nella pratica queste leggi vengono puntualmente disattese.
dal sito: www.altalex.it
"Regioni e enti locali: nuove misure in materia di finanza e funzionamento
Decreto Legge 10.10.2012 n° 174 , G.U. 10.10.2012
Gli enti locali con popolazione superiore a 10.000 abitanti sono tenuti a disciplinare, nell'ambito della propria autonomia regolamentare, le modalita' di pubblicita' e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo di loro competenza.
E' questa una delle novità introdotte dal Decreto Legge 10 ottobre 2012, n. 174 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 10 ottobre 2012, n. 237.
La dichiarazione, da pubblicare annualmente, all'inizio e alla fine del mandato, sul sito internet dell'ente riguarda:
i dati di reddito e di patrimonio con particolare riferimento ai redditi annualmente dichiarati;

i beni immobili e mobili registrati posseduti;

le partecipazioni in societa' quotate e non quotate;

la consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di Stato, o in altre utilita' finanziarie detenute anche tramite fondi di investimento, sicav o intestazioni fiduciarie.

Tra le altre novità introdotte dal provvedimento ricordiamo:
rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti territoriali;
riduzione dei costi della politica nelle regioni;

disposizioni in tema di patto di stabilità interno;

disposizioni in materia di verifica degli equilibri di bilancio degli enti locali, di modifiche della disciplina IPT, di IMU, di riscossione delle entrate, di cinque per mille;

disposizioni in materia di Agenzia Autonoma per la gestione dell'Albo dei segretari comunali e provinciali.

giovedì 11 ottobre 2012

MUNICIPALIZZATE: L'ULTIMA FRONTIERA DELLE COSCHE


fonte: corriere della sera online "leggi l'articolo"

mercoledì 10 ottobre 2012

TRASPARENZA

Di seguito pubblichiamo l'offerta, regolarnente protocollata in data 15/04/2010, che W Scalea ha indirizzato al Sindaco di Scalea.
Si tratta di una proposta di collaborazione cittadina comprendente varie attività, compresa quella relativa alla "trasparenza". Più volte W Scalea ha evidenziato la necessità di rendere la macchina amministrativa più accessibile alla comunità mediante un servizio di informazione on-line efficiente.
Questa pubblicazione si è resa necessaria alla luce delle dichiarazioni del Sindaco in sede di ultimo consiglio comunale nelle quali lo stesso nega che W Scalea abbia mai fatto offerta di collaborazione gratuita circa la gestione del sito internet.
In realtà W Scalea ha offerto la propria collaborazione per "tutto quanto possa essere utile" al Sindaco e alla comunità di Scalea.
"scripta manent......"

lunedì 8 ottobre 2012

“A spisǝ d’ ‘a puppǝ!”

Da oggi i nostri lettori potranno beneficiare di una nuova rubrica tutta locale: I detti scaleoti. Grazie al nostro concittadino Antonio Cotrone che ci ha consentito di attingere al suo lavoro certosino di studio e raccolta dei detti di Scalea.
Oggi ve ne proponiamo uno che gli scaleoti usano spesso....

“A spisǝ d’ ‘a puppǝ!”

Traduzione letterale: A spese della poppa.

"Sappiamo tutti che la poppa è la parte posteriore della nave ed è in questa parte che sono ubicati il Comando e gli alloggi del Comandante e degli ufficiali. Da ciò si può dedurne che le spese di bordo si autorizzano sempre dalla poppa, per cui la frase viene usata dai marinai, i cui locali sono ubicati solitamente nella parte centrale e prodiera della nave, quando fruiscono di qualche beneficio.
Così opportunamente, ogni volta che si riceve qualcosa gratuitamente, si usa il nostro modo di dire: “Jè a spisǝ d’ ‘a puppǝ!"
Antonio Cotrone

sabato 6 ottobre 2012

E NOI COSA ASPETTIAMO?

Wi-Max alta velocità senza fili.

E' un periodo in cui molti investono nelle nuove tecnologie e nelle soluzione informatiche per creare business e aumentare i propri introiti. (senza considerare tutti gli altri vantaggi sia sul piano, sociale, intellettuale ecc.)
Perché non ci pensiamo anche noi? Non sarebbe bello creare una società pubblica una sorta di consorzio per la vendita del servizio internet? Proprio come ha fatto questa società: www.linkem.com

L'idea è quella di non regalare più soldi alle grandi multinazionali lontane e sconosciute e comprare il servizio di connessione internet da una compagnia SCALEOTA.

Ecco come opera linkem ( la società da imitare)


Adesso tocca a noi, diamoci da fare.  (programma-M5S)

venerdì 5 ottobre 2012

PROVICIA DI COSENZA-ETERNA ESCLUSA


Non solo digitalizzazione e sostegno alle start up. Il decreto sviluppo del governo Monti prevede anche le "zone franche urbane". Le piccole imprese delle aree a rischio potranno usufruire di esenzioni dal pagamento delle imposte su redditi, Irap, imposta sugli immobili e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Gli sgravi dovrebbero arrivare fino a 200 mila euro. Le nuove misure si concentreranno su 12 città in Sicilia (Erice, Catania e Gela), Calabria (Rossano, Crotone e Lamezia), Puglia (Lecce, Taranto e Andria) e Campania (Mondragone, Napoli e Torre Annunziata).
Come al solito la nostra zona viene dimenticata.
E' in questi frangenti che emerge la nostra scarsa anzi assente rappresentanza politica. Pensiamoci la prossima volta che andiamo a regalare il nostro voto a gente che ci considera solo degli "animali da urne".

giovedì 4 ottobre 2012

TRIBUTI ITALIA- SCALEA FRA I COMUNI TRUFFATI?


fonte: tiscali.it

"Riscuotevano imposte per 400 Comuni, ma si tenevano i fondi: sottratti 100 mln

Altri 4 arresti - Secondo l'accusa la società, in amministrazione straordinaria con un commissario, avrebbe operato fino al 2010 riscuotendo imposte, mai versate ai comuni, per oltre cento milioni. Saggese, in particolare, avrebbe personalmente sottratto alla società circa 20 milioni. Contestualmente all'arresto di Saggese, la procura ha anche disposto il sequestro per equivalente di otto milioni e diverse perquisizioni a Rapallo, Recco, Cogorno (in provincia di Genova), Genova, Roma e Borgonovo del Tidone (Piacenza) nei confronti di altri soggetti indagati, tra cui quattro nei confronti dei quali è stato disposto l'obbligo di dimora.
Vita da nababbo mentre licenziava i dipendenti - Tributi Italia, la società di consulenza registrata come una spa e facente capo a Giuseppe Sagggese, 52 anni, di Rapallo, era di fatto una società fantasma, già dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. Dal 2006 al 2009 non solo ha riscosso tasse comunali in nome e per conto di 400 Comuni italiani, senza versare loro i relativi importi; ma ha anche licenziato gran parte dei suoi mille dipendenti, oppure ha messo altri in cassa integrazione. Tutto ciò ha consentito a Saggese di vivere nel lusso. La Guardia di Finanza di Genova ha precisato che l'amministratore di fatto di Tributi Italia era il vero 'dominus' della frode, e che lui si è appropriato certamente di 20 milioni, se non di più. Nei suoi confronti sono stati accertati prelievi bancari anche di 10mila euro al giorno, in contanti. Quindi yacht, aerei privati, autovetture di lusso, soggiorni in località prestigiose, feste mondane. In tutto la società ha sottratto 100 milioni ai Comuni.
Società già fallita - Oltre a Saggese, arrestate altre quattro persone, mentre altre quattro sono state denunciate a piede libero. Grazie agli artifici contabili da lui elaborati, le somme incassate in nome e per conto dei Comuni venivano poi distribuite in altre società, tutte legate a Tributi Italia, e solo in minima parte finivano nelle casse comunale. Anche per questo - ha precisato la Guardia di Finanza - alcuni Comuni sono arrivati sull'orlo del dissesto finanziario. I Comuni vittima dalla frode sono in tutte le regioni italiane. Nove le persone coinvolte: mentre nei confronti di Saggese è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ordinanze che prevedono l'obbligo di dimora per altri quattro amministratori di società collegate con Tributi Italia. Altre altre quattro persone sono state denunciate a piede libero. Tributi Italia, essendo entrata in stato di insolvenza, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Roma, e la Procura di Roma procede per violazione della legge fallimentare.
Dipendenti stupiti dai tempi lunghi dell’indagine - Nella sede chiavarese della Tributi Italia, da un anno commissariata, lo stupore tra i dipendenti, divisi tra la sede di Genova e quella di Chiavari, non è tanto dovuto alla scoperta della Gdf, quanto "al tempo che ci è voluto per arrivare all'arresto di Saggese". Così commentano i dipendenti della filiale chiavarese della società, da mesi senza stipendio. Venti di loro lavorano ancora, gratuitamente, per alcuni Comuni che hanno deciso di continuare a usare il servizio riscossione, mentre altri cinquanta sono in cassa integrazione. Il ricordo di Giuseppe Saggese nel levante ligure è legato ai suoi interventi come super sponsor di alcune società sportive, come la Chiavari Nuoto, con oltre 300 mila euro di finanziamenti, e il Sori.
Cene luculliane - Note anche le sue cene in ristoranti di Portofino o in locali esclusivi di Chiavari. Una serata viene ricordata in modo particolare sia per la ricchezza delle portate sia per il numero di invitati: circa cento tra amministratori comunali, dirigenti sanitari, responsabili di comunità montane. L' obiettivo di Saggese era quello di trovare nuovi clienti per la riscossione dei tributi. Alcuni Comuni, come Sestri Levante, scelsero altre strade, mentre Chiavari gli affidò la riscossione delle tasse di affissione e pubblicità registrando, a quanto risulta, una perdita di 316 mila euro.
1.200 lavoratori a rischio - L'arresto dell'amministratore di Tributi Italia spa "é il triste epilogo di una lunga controversia che ha visto più di 1200 lavoratori coinvolti in una vicenda di mala gestione". E' quanto afferma il numero uno della Filcams-Cgil Franco Martini. "La sottrazione indebita di milioni di euro non versati ai comuni, un grave indebitamento e la mancata corresponsione della retribuzione per svariati mesi ad oltre 1200 lavoratori - sottolinea in una nota - hanno portato la società ad un regime di amministrazione straordinaria. Chi ha fatto le spese della condotta illegale degli ex amministratori, come spesso accade in situazioni di questo genere, sono stati i lavoratori". "La notizia di oggi - dice - conferma la cattiva e irresponsabile gestione del servizio, che ha portato alla crisi aziendale, e lasciato in difficoltà molti lavoratori. Questo, come gli scandali politici emersi negli ultimi giorni, devono portare a un cambio di rotta: gli interessi e i profitti personali non possono prevalere sugli impegni presi davanti all'elettorato e ai cittadini o rispetto alle funzioni assegnate dalle istituzioni. Dobbiamo impegnarci tutti a combattere ogni forma di illegalità".
03 ottobre 2012

mercoledì 3 ottobre 2012

COS'E' L'ANTIPOLITICA?PRIMA DITECI COS'E' LA POLITICA.....

di osvaldo cardillo

"L'onorevole Casini rabbrividisce all'idea che Bersani e Vendola possano rappresentare L 'Italia in Europa ( Titolo del Corriere della Sera ). Ognuno può pensare quello che vuole ma utilizzare certi termini e' pesante e poco dignitoso;Casini parli della sua storia personale e delle complicità politiche di cui porta il peso. Se oggi si indigna,come gli altri degli altri partiti, anche la lega nord, per le schifezze che sono come delle bruttissime foto di un album che (quello si che dovrebbe farla rabbrividire Onorevole ) a sfogliarlo fa vomitare, dovrebbe pensare ai cinquanta anni della Democrazia Cristiana e ai suoi padrini, anche in seno alla chiesa, che anziché pensare a diffondere il vangelo, prima presso gli altri cardinali, vescovi e preti e poi in giro per L'Italia,non trascurando, anzi partendo da loro,tutti gli onorevoli e tutti i consiglieri di ogni ordine e grado,avrebbero dovuto magari battendosi seriamente il petto,avere attenzione e rispetto per il ruolo che occupano e chiedere perdono. E dovrebbe sentire, l'onorevole UDC soprattutto il peso di quel sacco di tela che ha tenuto,insieme all'onorevole Fini, che si e' portato dietro,ante,qualche urlatore fanatico, che ci delizia spesso dai teleschermi con i suoi sproloqui, all'onorevole Berlusconi. Se oggi L 'Italia e' una rappresentazione di corruzione diffusa e di una amoralita' da paese delle banane da qualcuno ha imparato! Abbiamo il DNA inquinato dal malaffare. Capisco l' onorevole capo dello Stato, Giorgio Napolitano, uomo a cui vanno tutto il mio affetto e la mia stima, che ci spinge a pensare alla politica e non all'antipolitica, ma e' veramente difficile pensarla come Lui.Il Corriere della Sera di oggi, giornale pieno di notizie difficili da decodificare. Tutti i nostri parlamentari hanno ricette meravigliose da proporci e tutti corrono ai ripari o fanno finta : rigenerare la politica e combattere la corruzione e' il motto di lor Signori. Davvero?Quanti sono i parlamentari in odore di giustizia che devono approvare una legge che li condanni almeno politicamente?Monti cambia sempre giacca perché tutti gliela strappano, facendogli dire le cose che non ha detto. Almeno nelle prime pagine dei giornali oggi non si parla di spread, ma quanti sanno che cosa sia,fra i sessanta milioni di Italiani che si mettono davanti al televisore ? La gente non capisce e la RAI ci sta uccidendo tutti con telegiornali quasi peggio dell'era Berlusconiana. La borsa e lo spread, ma la gente comune conosce soltanto la borsa della spesa. La politica non e' più un'arte ma un un mezzo per fare affari,arricchirsi o per molti inventarsi un lavoro perché e' più difficile cercare un impegno che ti invita a sollevare le maniche e faticare. L'ultimo anello di questa bruttissima catena l'ha confezionato un giornalista, Antonio Pascale, il quale in un articolo sempre sul Corriere della Sera ha scritto di aver collaborato con il Ministero delle politiche agricole e di aver dovuto confezionare circolari illeggibili-"le leggi non devono mai essere chiare, perché se lo sono, con la chiarezza forniamo potere a chi legge". Visto che ho terminato con il riflusso gastrico vi invito a leggere tutto l'articolo."




martedì 2 ottobre 2012

LETTURE CONSIGLIATE


cop. del libro di P. Pollichieni "Casta Calabra"
LEGGI L'INCIPIT DEL LIBRO (gratis)

Scopri nella prima pagina quanto spende "l'astronave" - il palazzo della massima assemblea elettiva calabrese in un anno.
Quanto ci costa l'abbuffata dei nostri grandi EROI?

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 Noi non ci guadagniamo niente (nell'immediato!) ndr


lunedì 1 ottobre 2012

SCALEA 2020-MODERNA CASSANDRA

di carmela cotrone
"Circa un anno fa l'Associazione Scalea 2020, aveva anticipato, in tutte le occasioni di confronto cittadino, i dati pubblicati dal Sole 24ore il 25 settembre, e aveva cercato di condividere con la cittadinanza le sue preoccupazioni sulla opportunità del Porto di Torre Talao di fronte ad una tale crisi del settore della nautica; e non per allarmismo o chiaroveggenza: semplicemente perché, già un anno fa, ci eravamo documentati, avevamo studiato le più recenti analisi di mercato e previsioni e avevamo esposto, anche per iscritto, le diverse posizioni degli esperti di nautica sulla situazione nazionale. All'epoca, come sempre succede per chi anticipa i tempi, hanno cercato in tutti i modi di farci apparire come disfattisti e antiprogressisti, tacciandoci di azioni demagogiche e falsa informazione (ricordo il nostro blitz alla scuola media). Ritorniamo, oggi come allora, ad esprimere la nostra preoccupazione ed il nostro scetticismo sulla ragionevolezza di un porto di 500 barche a Torre Talao, perché supportati da una conoscenza interdisciplinare e da valutazioni lucide e non di parte; speriamo, ancora, di farci ascoltare, dai nostri concittadini, con un po' più di fiducia nelle nostre intenzioni propositive. Ché la ricchezza economica di Scalea sta in altri modi di pensare al suo sviluppo, è fatta di aiuti pubblici distribuiti alle piccole e medie imprese e ai giovani imprenditori secondo logiche di integrazione e di complementarità tra il lavoro, il recupero della città, l'uso degli spazi pubblici; è fatta di azioni che privilegiano la qualità della vita, i servizi al cittadino e il turismo, che costruiscono strategie minute di supporto alle iniziative della comunità locale, e non solo all’aiuto alle grandi imprese che vengono da fuori, e guardando attentamente a quello che succede fuori dai piccoli confini della nostra comunità, offrendo al mercato internazionale qualità, innovazione e bellezza; è il mercato internazionale che ci fa vedere, come nel caso del porto, se le nostre strategie sono convenienti o meno, se producono davvero ricchezza. Ed i fondi pubblici per tutto questo, se fatto secondo parametri Europei, credeteci, si trovano! E’ semplice, a dirsi così, eppure è un processo davvero difficile, perché richiede il lavoro collegiale di una INTERA COLLETTIVITA' – superando conflitti e litigiosità locali - ed una credibilità nelle istituzioni pubbliche (sic!). Ma ce la si può fare. In altre città, anche del nostro disgraziato sud, ci stiamo provando con entusiasmo, determinazione e SAPERE. E adesso? che ce ne facciamo di un porto di 500 posti barca? quanti continuano a credere che sia portatore di ricchezza? Perché, per chi, continuare a sostenere un fallimento economico ed un disastro ambientale? Le dichiarazioni dell'Amministrazione Comunale, che continua a dire che il porto si farà, mi sembrano, alla luce dei fatti, più una minaccia che una promessa. "