
Finalmente la stampa è libera!!! (nella foto opera dell'artista Zenos Frudakis)
Scalea, giro di boa in "rosso” per l'amministrazione
SCALEA – 31 ago. - Un sindaco debole, ostaggio della sua stessa maggioranza che ne condiziona le scelte e fa muovere passi da elefante. Una Giunta poco snella, ancorata ai vecchi scheletri del passato che non rinnova e non si rinnova, ma vive alla giornata pensando di far molto, ma di fatto affossando il paese che non trova alcuno sbocco di sviluppo in nessun settore, restando imbalsamato e basando l'economia su un turismo che diventa sempre più difficile ed esigente. È questo il quadro degli ultimi mesi della maggioranza guidata dal sindaco Basile, giunta al giro di boa. «Un sindaco che sarà presto dimenticato e che non ha lasciato nulla per essere ricordato», sostengono i cittadini.
La Giunta si regge in piedi grazie alla paghetta che tale “lavoro” assicura ai componenti. Ma le idee, i progetti vengono affossati dalla noia e dalla mancanza di lucidità nelle scelte. La situazione economica disastrosa che dicono di aver ereditato, benché la maggioranza sia composta anche da vecchi esponenti dell'esecutivo guidato da Mario Russo, è il tarlo che rode costantemente il cervello e che non lascia spazio ad altro se non a piccole questioni personali portate avanti per tenere in piedi la maggioranza con l'appoggio di qualche esterno di turno. Raccolta differenziata: mai partita e mai messa in progettazione. I cittadini di Scalea, a differenza di altre comunità più virtuose, sono indietro all'anno Mille e accumulano tutta la spazzatura riversandola nei cassonetti. Le promesse di una moderna attività di raccolta, si pensava addirittura a treni di materiale differenziato da inviare altrove, è fallita miseramente.
Le nuove generazioni cresceranno nell'ignoranza più totale, apprendendo a scuola le regole virtuose della separazione dei rifiuti, ma di fatto non trovando riscontro nella vita quotidiana. Le opere: il porto, bandiera dell'amministrazione Basile, è completamente arenato. Quasi nessuno ne parla più e non rientra negli impegni dell'esecutivo che forse non ha il coraggio di affrontare la questione. L'aviosuperficie: nota dolente, non solo per l'amministrazione di Scalea, che di fatto gestisce un'opera costata ventiquattro miliardi delle vecchie lire, sottratti alle popolazioni, ma anche agli altri comuni che hanno rinunciato ai fondi destinati al Patto territoriale per avviare un'infrastruttura che avrebbe dovuto portare turismo e quindi benessere. Ma come al solito manca il filo logico della ragione. Si va avanti in maniera improvvisata. La stretta di mano fra il sindaco Basile, il presidente della Provincia, la Camera di commercio illuminata dai flash del momento è finita nella cenere. L'opera langue. Neanche gli elicotteri antincendio hanno voluto utilizzare la base preferendo un quadrato realizzato in un'area privata. Nessun progetto. Nessuna destinazione. Sarebbe il caso di pensare ad una riconversione. Le menti offuscate non vanno oltre. L'aviosuperficie resta in mano a non si sa chi e perché. Il Centro storico. Gioiello del passato. Abbandonato al suo destino. Senza alcuna forma.
Chi doveva renderlo vivo preferisce tenerlo sottotono, per pochi. L'Ecomuseo: inaugurato alla fine della giunta Russo, doveva contenere la storia, gli usi e costumi dell'alto Tirreno. È finito nel silenzio più assoluto in mano ai ladri e non è stato neanche lontanamente ripensato. Forse non è mai stato neanche tenuto in considerazione visto che poco dopo l'inaugurazione l'area esterna è stata utilizzata quale parcheggio dei mezzi della nettezza urbana. E a proposito di spazzatura: il servizio raccolta ha subito troppi cambiamenti di gestione. Quattro in un breve periodo. L'ultimo forse mai reso noto ai cittadini di Scalea che sull'albo on line non hanno mai potuto verificare i termini della gestione. E, poi, altre strutture del Comune che rischiano di finire nelle mani dei privati senza alcuna programmazione, senza un briciolo di idee: al miglior offerente. Come sempre.
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